Dopo il pranzo con amici e famigliari chi riesce, di solito e se il clima lo consente, cerca di fare due passi per favorire la digestione. Sul monte Moro oggi ho incontrato molte persone, sparse tra i bunker in completo abbandono e quel che resta di una natura ormai allo stremo. Dopo decine di anni di incendi, discariche abusive, installazioni più o meno selvagge di impianti, l'ultimo rogo del gennaio 2017 sembra aver dato davvero il colpo di grazia a qualsivoglia speranza di ripresa e di recupero dell'area.
Resta solo un panorama mozzafiato che potrebbe far invidia ai siti turistici più rinomati  ma il degrado intorno è sconcertante. La spazzatura abbandonata, incastrata nei cespugli e affiorante da ogni anfratto, rappresenta al meglio il campionario dell'incivilta e ben si sposa con il contesto di abbandono.
E poi la devastazione dell'ultimo incendio ha smascherato ogni abuso, come se non fossero bastati anche i danni del fenomeno di downburst che ha colpito il Golfo Paradiso nell'ottobre 2016.
Gli impianti di telecomunicazioni, che sono certamente utilissimi, vengono sempre velocemente ripristinati ma non sembra che altrettanto rapidamente siano state sgomberate le macerie degli impianti danneggiati nel tempo.
Un sito pieno di ferite profonde, apparentemente inguaribili. E pensare che in altri paesi la rete di bunker, alcuni probabilmente anche collegati tra loro da gallerie sotterranee, sarebbe perfettamente restaurata ed allestita a museo permanente, magari dando lavoro a qualcuno dei nostri poveri giovani disoccupati, per produrre reddito ed anche  insegnare alle generazioni future gli orrori della guerra affinché non si confondano con la realtà virtuale dei videogiochi dove, dopo le immagini sempre più realistiche e  truci, grazie all'alta definizione, esiste sempre una "altra vita" con cui riprendere il gioco.
Sono oltre 35 anni che faccio volontariato antincendio boschivo e poi di Protezione Civile e queste colline le ho dovute spegnere più volte. Anche a gennaio 2017 ero in prima fila, con tanti amici e colleghi Volontari e con i Vigili del Fuoco pervenuti anche da altre regioni.
Nessuno si è fatto male, nessuna abitazione ha subito danni e sembrerebbe un gran risultato.
La verità la scopriamo ogniqualvolta cadono due gocce di acqua ed il territorio non riesce più a rispondere.
Una nuova Allerta, ogni volta, e pronti a partire.
Domani è Pasquetta, sinonimo di gita fuoriporta.
Non ricordo anno di bel tempo in cui il solito incosciente non abbia fatto scoppiare qualche incendio boschivo in regione scappando poi e abbandonando griglia e luganega.
Speriamo bene per domani, perché siamo stanchi, non di combattere le emergenze ma di combattere la stupidità.
E.C.

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"Coordinamento Volontari Protezione Civile Provincia di Genova"